
Nella serata di ieri 11 luglio, i
militari della Stazione di Falcone hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di
custodia cautelare degli arresti domiciliari, emessa dal Giudice per le
indagini preliminari presso il Tribunale di Patti, su richiesta della locale
Procura della Repubblica, nei
confronti di M.P., 30enne, di Falcone (ME),
responsabile di
estorsione aggravata e rapina, maltrattamenti in famiglia e violenza privata.
Il provvedimento
restrittivo scaturisce dagli esiti di una complessa indagine, avviata
d’iniziativa nel maggio 2018 dai militari della locale Stazione Carabinieri,
che ha permesso di accertare come lo stesso si sia fatto consegnare in più
soluzioni la somma contante di oltre 2
mila euro dagli anziani genitori e dalla sorella per giocare alle slot
machine ed acquistare sostanze stupefacenti.
Nel corso dell’indagine,
in particolare, è emerso come l’arrestato, tra il gennaio 2018 ed il giugno
2018, abbia preteso tali somme in denaro attraverso reiterati episodi
di minacce e violenza.
Segnatamente, il citato
rivolgeva alle parti offese incessanti e gravi minacce di morte anche con
l’utilizzo di armi (bastoni in legno), tali da cagionare alle vittime un
perdurante stato di ansia e timore per la propria incolumità.
In varie circostanze, il
prevenuto, pur di ottenere il suo obiettivo, strattonava e spintonava i
familiari, chiedendogli anche piccole somme in denaro (5 o 10 Euro).
Dalle convergenti ed
univoche dichiarazioni acquisite da vari testimoni è emerso che l’indagato
aveva sottoposto i familiari ad un regime vessatorio e snervante, perpetrando
nei loro confronti gravi, reiterate e continue violenze e minacce, finalizzate
ad ottenere del denaro, sperperato poi in divertimenti, slot machine ed
acquisto di sostanze stupefacenti.
Le violenze fisiche e
morali, le intimidazioni, le prevaricazioni e le umiliazioni, hanno costituito
per le vittime fonte di un disagio continuo ed incompatibile con le normali
condizioni di vita.
L’indagine ha documentato
che i familiari erano arrivati al punto che non avendo disponibilità economica
tale da poter soddisfare le continue richieste di soldi del figlio era stata
costretta ad implorare prestiti di denaro a persone esterne al proprio nucleo
familiare, senza ottenerlo.
Le pressanti ed
esasperate richieste di denaro che l’arrestato pretendeva nei confronti dei
familiari, creando in loro uno stato di perdurante timore e paura è stato
confermato dalle diverse testimonianze dei vicini, anche loro spaventati da un
simile odio e violenza, indice di una personalità violenta e prevaricatrice.
Infatti, sono state
diverse le circostanze in cui l’uomo ha minacciato di morte, spinto e
strattonato sia i genitori che la sorella per ottenere contante, proferendo,
spesso, anche parole seriamente minacciose ed offensive alla loro dignità.
L’arrestato, al termine
delle formalità di rito, è stato accompagnato presso la propria abitazione in
regime di arresti domiciliari.